Nel gioco del tiro alla fune, la squadra gialla applica nella direzione della fune una forza di intensità , mentre la squadra blu, che tira nella stessa direzione ma in verso opposto, applica una forza di intensità . Quali saranno il modulo e il verso della risultante delle forze? Quale squadra vince?
Abbiamo due vettori con stessa direzione, ma verso opposto, in questa situazione il vettore risultante avrà come modulo il valore assoluto della differenza tra i due moduli (in quando il modulo di un vettore è sempre positivo) e come verso il verso del vettore di modulo maggiore. Pertanto la risultante avrà lo stesso verso della forza gialla, e avrà modulo
Determina il modulo e la direzione della forza risultante di due forze entrambe di modulo , nei casi seguenti: le due forze sono perpendicolari tra loro; le due forze formano un angolo di .
Per calcolare il modulo della risultante di due forze che formano un angolo di si utilizza il teorema di Pitagora, quindi
mentre per calcolarne la direzione si dovrebbe in teoria utilizzare l’arcotangente, ma qui siamo in una situazione molto particolare siccome le due forze hanno uguale modulo, pertanto la risultante non è altro che la diagonale del quadrato (utilizzando il metodo grafico del parallelogramma) e quindi la direzione della risultante forma un angolo di con entrambi i vettori. Nel secondo caso invece osserviamo che i due vettori hanno stessa direzione, stesso modulo e verso opposto per cui la risultante è il vettore nullo.
Il vettore ha modulo e direzione che forma un angolo con l’asse , il vettore ha modulo e direzione che forma un angolo con l’asse . Calcola il modulo e determina la direzione del vettore , somma di e .
Per fare la somma tra vettori possiamo percorrere due strade, la prima è un strada “grafica” utilizzando il metodo punto coda, mentre la seconda strada è quella formale e rigorosa che utilizza le componenti cartesiane dei vettori. Per risolvere questa tipologia di esercizi bisogna necessariamente utilizzare la seconda. Quindi i passi per la risoluzione dell’esercizio saranno, convertire i vettori e in componenti cartesiane, calcolare e dalle sue componenti cartesiane ricavare modulo e direzione. Per calcolare le componenti di un vettore di cui conosciamo il modulo e l’angolo che forma con l’asse (ricordiamo che l’angolo che forma con l’asse si calcola in senso antiorario) si utilizza il seno e il coseno. Nel dettaglio un vettore di modulo che forma con l’asse un angolo è tale che
Una volta ricordato questo
A questo punto
da cui è possibile determinare il modulo con il teorema di Pitagora
mentre la direzione (quindi l’angolo che il vettore forma con l’asse ) con l’arcotangente
Il vettore è la somma dei vettori e . Le componenti cartesiane di sono e , mentre quelle di sono e . Calcola il modulo del vettore e l’angolo che questo forma con l’asse delle ascisse; rappresenta poi i tre vettori graficamente sul piano cartesiano.
La somma di due vettori si può fare graficamente con il metodo punta coda o il metodo del parallelogramma, ma si può anche fare utilizzando le coordinate cartesiane, nel dettaglio se allora
per cui
Una volta ottenute le componente cartesiane del vettore ricordiamo che il modulo è possibile calcolarlo con il teorema di Pitagora, mentre l’angolo che forma con l’asse con l’arcotangente, da cui
Per calcolare le componenti di un vettore di cui conosciamo il modulo e l’angolo che forma con l’asse (ricordiamo che l’angolo che forma con l’asse si calcola in senso antiorario) si utilizza il seno e il coseno. Nel dettaglio un vettore di modulo che forma con l’asse un angolo è tale che
Una volta ricordato questo possiamo determinare il modulo di con il teorema di Pitagora
mentre la direzione (quindi l’angolo che il vettore forma con l’asse ) con l’arcotangente
Per calcolare le componenti di un vettore di cui conosciamo il modulo e l’angolo che forma con l’asse (ricordiamo che l’angolo che forma con l’asse si calcola in senso antiorario) si utilizza il seno e il coseno. Nel dettaglio un vettore di modulo che forma con l’asse un angolo è tale che
Per arrivare nella piazza centrale della sua città partendo da casa, Marco percorre in autobus in direzione nord, poi in direzione perpendicolare verso est e infine a piedi in direzione sud. Rappresenta tutti gli spostamenti di Marco utilizzando i vettori e poi determina graficamente lo spostamento risultante.
Per risolvere l’esercizio costruiamo un riferimento cartesiano e facciamo partire Marco dall’origine del piano cartesiano. Poniamo il nord nel verso positivo dell’asse da cui verranno determinati tutti gli altri punti cardinali. In definitiva
Tre blocchi , e di massa , e si trovano su un piano orizzontale e sono collegati tra loro da funi di massa trascurabile. Il blocco viene tirato da una forza orizzontale di modulo .
L’attrito tra i blocchi e il piano è trascurabile. Calcola la tensione della fune tra e .
Prima di procedere ricordiamo che la tensione di una fune altro non è che la forza che tale fune esercita all’oggetto che “tira”, quindi in questo caso la tensione della fune tra e è la forza con cui la fune traina . Per procedere prima calcoliamo l’accelerazione totale del sistema e dopo calcoliamo che forza deve essere esercitata su per farlo muovere con tale accelerazione. Il secondo principio della dinamica mette in relazione la forza risultante applicata ad un corpo e l’accelerazione derivante da tale forza. In dettaglio possiamo dire che
Se ci concentriamo sul sistema complessivo osserviamo che la forza ha il compito di trainare un sistema complessivamente formato da , pertanto l’accelerazione complessiva del sistema sarà un vettore diretto nella stessa direzione della forza e modulo
Se invece adesso ci concentriamo solo sulla cassa osserviamo che la forza che tira tale cassa avrà modulo
Due blocchi di massa e sono collegati da una fune di massa trascurabile e giacciono su un piano orizzontale. Il blocco di massa viene tirato da una forza orizzontale di modulo
La massa della fune e l’attrito tra i blocchi e il piano sono trascurabili. Calcola l’accelerazione dei due blocchi. Calcola la tensione della fune che collega i due blocchi.
Il secondo principio della dinamica mette in relazione la forza risultante applicata ad un corpo e l’accelerazione derivante da tale forza. In dettaglio possiamo dire che
Se ci concentriamo sul sistema complessivo osserviamo che la forza ha il compito di trainare un sistema complessivamente formato da , pertanto l’accelerazione complessiva del sistema sarà un vettore diretto nella stessa direzione della forza e modulo
Se invece adesso ci concentriamo solo sulla seconda cassa osserviamo che la forza che tira tale cassa non è tutta , ma la forza esercitata dalla fune che tiene legate le due casse. Tale forza si chiama tensione della fune ed è un vettore di direzione uguale a quella dell’accelerazione e modulo
La massa totale di un motociclista e della sua moto è . La moto ha un’accelerazione di . Sulla moto agiscono forze che si oppongono al suo movimento, per un totale di . Calcola la forza totale che agisce sulla moto. Calcola la forza esercitata dal motore della moto.
Il secondo principio della dinamica mette in relazione la forza risultante applicata ad un corpo e l’accelerazione derivante da tale forza. In dettaglio possiamo dire che
quindi la forza risultate che agisce sulla moto ha la stessa direzione della sua accelerazione ed ha modulo
Inoltre questa forza è la risultante tra la forza del motore e la forza di attrito che tende a frenare la moto, pertanto